Associazione Casa della Resistenza

Parco della Memoria e della Pace

 

“… cominciò a immaginarsi soldata nell’armata della libertà,
mentre a fianco di Fransuà… ”

La ragazza di Marsiglia, di Maria Attanasio, è un romanzo che racconta la vita e le imprese di Rosalìe Montmasson e di Francesco Crispi negli anni del Risorgimento italiano.

“Il passo sfrontato e il ciuffo di capelli ricci – che, per civetteria o distrazione, usciva prepotente da sotto un cappellino a cuffietta di una giovane donna – attrassero la sua attenzione”

Siamo a Torino nell’autunno del 1849; Rosalie Montmasson e Francesco Crispi si incontrano nelle vie del centro storico della città. Francesco, avvocato trentenne in fuga dalla Sicilia borbonica, viene da Marsiglia, dove si è rifugiato dopo il fallimento della rivoluzione palermitana; Rosalie, cresciuta a Saint Jariaz, un villaggio dell’Alta Savoia, in una famiglia in cui gli uomini erano i padroni e le donne le schiave, faceva la lavandaia. La sua dirompente energia “l’aveva spinta a dire basta alla vita di litigi e cinghiate con padre e fratelli… Sapeva leggere, scrivere, fare il ménage, ricamare, un lavoro l’avrebbe trovato.”

La ragazza di Marsiglia è un romanzo-inchiesta basato su accurate ricerche storiche fatte visitando i luoghi degli eventi, spulciando testi del Risorgimento, analizzando documenti e fotografie, tra cui quelle di Alessandro Pavia, che aveva partecipato alle cinque giornate di Milano e che pubblicò un album recuperando i ritratti di 848 dei mille garibaldini.

Rosalìe Montmasson “fiera savoiarda, disinteressata, piena di coraggio, nata alla libertà e all’indipendenza”, come la definì un memorialista dell’epoca che la vide all’opera, fu l’unica donna a partecipare alla spedizione dei Mille e fu la seconda moglie di Fr. Crispi, che l’aveva sposata in segreto a Malta.
“Ricamando seguiva le accese conversazioni degli amici di Fransuà, che (…) restavano frequentemente a cena; i più assidui erano i siciliani del comitato rivoluzionario in esilio, invisibile, ma presente sempre, il Maestro, che, nelle sue lettere, lette ad alta voce, suggeriva, indicava, organizzava (…) Lei assorbiva tutto, in silenzio rimuginando obiezioni e possibili risposte; a poco a poco cominciò a fare qualche osservazione, finendo col partecipare attivamente al dibattito…”
Londra, inverno 1855 : “(…) La giovane donna, venuta ad aprire, li aveva fatti entrare: una chitarra in un angolo, sul tavolo una scatola di sigari, e libri sparsi dappertutto. Dopo alcuni minuti di attesa entrò lui, nerovestito e seguito da un gatto, che appena si sedette gli saltò sulle ginocchia” (…) “Voi, sorelle, dovrete affrettare con noi il gran momento” Da quel momento Rosalìe si sente parte della Causa.
Rosalìe e Francesco, nella seconda metà dell’800 percorsero l’Europa, preparando attentati e insurrezioni: da Parigi a Malta, da Londra a Palermo.
Genova 30 Aprile 1860:  “Avvicinandomi alla porta per suonare il campanello, udii un concerto di voci festose, misto alle gioconde note del pianoforte. Suonai, mi fu aperto (…) una signora, che era la governante del padrone di casa, era seduta al pianoforte e suonava l’inno di Mameli (…) Nella mattina di quello stesso giorno, Francesco Crispi e Nino Bixio erano venuti tutti allegri e trionfanti, recando a Garibaldi certe lettere e certi dispacci in cui si diceva come i siciliani avessero rialzato il gallo e la rivolta andasse rapidamente pigliando piede nelle loro maggiori città.” (da G. Bandi – I Mille. Da Genova a Capua).
Assieme al Generale e a tutti gli altri che brindavano al successo della spedizione c’era anche Rosalìe, che riuscì a convincere Garibaldi a far parte della spedizione. Durante la traversata, Rosalìe indossò pantaloni e camicia rossa e si comportò come un uomo, lavorando e non curandosi dei pregiudizi. D’altra parte, come si sa, in nome della libertà, durante le guerre si è sempre creata una zona franca che ha concesso a molte donne di prendere le armi e di partecipare attivamente alle azioni militari.
Dopo 25 anni di vita in comune costellata da parte di lui, di tradimenti e figli illegittimi, Crispi accusato di bigamia, riuscirà a fare annullare il matrimonio, considerandolo una romantica storia d’amore e cospirazione, legata agli anni della sua militanza mazziniana.
Fr.  Crispi, inseguendo il potere, divenne monarchico e sposò una nobildonna napoletana, Rosalie fedele ai suoi ideali repubblicani, fu cancellata dalla storia, rimossa dai libri e dalle memorie dell’epoca.

Maria Attanasio, che ne ha seguito le tracce, scavando tra cronache e documenti, si è appassionata alla vita di questa donna dal temperamento straordinario, ribelle a ogni condizionamento e sudditanza, e ce la racconta in un romanzo sulla libertà di pensiero che è una vera e propria storia al femminile del Risorgimento.

Una storia inedita sull’impresa dei Mille: l’unica donna presente tra le camicie rosse, storia rigorosamente documentata, scritta in un linguaggio scorrevole e stimolante.

 

Consigliato da Gemma Lucchesi

 

Maria Attanasio, La ragazza di Marsiglia, Palermo, Sellerio, 2018