Flaubert e Montesquieu non avevano dubbi: per loro, con la sua riva lombarda e quella piemontese, il Lago Maggiore era il luogo più bello del mondo.
Hemingway l’attraversò a remi, ed è qui che il mondo dell’arte europea trovò nuove sponde.
Oggi come allora, il Lago Maggiore, incuneato tra Italia e Svizzera, prende vita attraverso la cultura della sua gente: gli artigiani dei villaggi, i contadini montani della Val Grande e l’intraprendenza delle sue aziende. Lago prealpino, che tuttavia condusse partigiani e contrabbandieri verso oscure vie marittime.
111 scorci e storie - tra questi anche la Casa della Resistenza - ci svelano la magia che brilla nelle sue acque.