Associazione Casa della Resistenza

Parco della Memoria e della Pace

 

Le strade dell'utopia

Mostra diffusa ai luoghi della repubblica partigiana dell'Ossola

La mostra si compone di 11 pannelli espositivi da esterni (75x170 cm) autoportanti. Ogni pannello racconta un particolare luogo, un episodio o un aspetto della repubblica partigiana dell’Ossola. 

La mostra è stata creata dal Centro di Documentazione dell'Associazione Casa della Resistenza.

“Soffro l’attesa” Licinio Oddicini: studente, giornalista, partigiano

La mostra Soffro l’attesa. Licio Oddicini: studente, partigiano, giornalista ricostruisce la breve vita di Licinio Oddicini, nato a Omegna nel 1919 e morto a Milano il 25 aprile 1945 durante le prime fasi dell’insurrezione. Attraverso testi, fotografie, pagine di diario, lettere, documentazione partigiana, viene evidenziata l’intensa attività partigiana di Oddicini e, in particolare, il suo ruolo di partigiano-giornalista: fu infatti ideatore del giornale partigiano “Il Crivello”, redattore, assieme a Mario Bonfantini, del giornale “Liberazione” pubblicato dalla Giunta provvisoria di governo dell’Ossola e addetto stampa del governo stesso. Studente di Chimica presso l’Università di Pavia, in sua memoria, nel 1946, gli verrà concessa la laurea ad honorem. 

 

La mostra si compone di n. 7 pannelli autoportanti; dimensioni 160x75 cm.

Ideazione e curatela: Paola Giacoletti, Andrea Pozzetta.

A corredo dei pannelli possono essere esposti (se disponibili adeguati espositori) documenti originali, fotografie storiche, copie di giornali provenienti dal fondo Oddicini Licinio conservato presso l’archivio della Casa della Resistenza. 

 

Mostra curata e realizzata dal Centro di documentazione della Casa della Resistenza di Verbania, in collaborazione con la famiglia Oddicini e con il patrocinio del Comitato provinciale ANPI Verbano Cusio Ossola e del Museo partigiano “Alfredo Di Dio” di Ornavasso.

Documentazione tecnica:

Passaggi di speranza

Per i territori alla frontiera con la Svizzera, come l’Ossola e il Verbano, gli anni della seconda guerra mondiale furono un periodo discriminante e di rottura, che vide l’afflusso di migliaia di fuggiaschi: ex prigionieri di guerra, renitenti, disertori, perseguitati politici e razziali, profughi, tutti diretti verso la Svizzera, unica oasi di neutralità nel mezzo di un’Europa sconvolta dal conflitto. 

Fu una frontiera militarizzata, ma allo stesso tempo resa fluida dai continui passaggi clandestini di persone in cerca di sicurezza e pace. Questi passaggi vennero resi possibili dalle popolazioni locali dell’Ossola e del Verbano, che spesso nascosero i fuggiaschi nelle proprie abitazioni e che attivarono le secolari reti di contrabbando per accompagnare oltrefrontiera le persone in fuga. Furono infatti gli “spalloni”, conoscitori esperti del territorio, a tramutarsi in passatori e in guide per le prime formazioni partigiane. Quello che era sempre stato un contrabbando di necessità, nato come forma di sopravvivenza per una popolazione rurale relegata a una vita di precarietà e di povertà cronica, entrò in contatto con la grande politica nazionale, con i CLN, con le forze della Resistenza. 

La mostra si propone di ricostruire, attraverso testi, fotografie, documenti inediti, la vicenda dei passaggi di confine, partendo dal “contrabbando di necessità”, divenuto sempre più di massa a partire dalla fine del XIX secolo, e focalizzandosi sui complessi eventi della seconda guerra mondiale vissuta lungo la frontiera dell’Ossola e del Verbano.

Pannelli:
Passaggi di speranza. Storie di frontiera tra contrabbandieri, passatori, partigiani e fuggiaschi pannello 1

Schegge di memoria

La mostra dei disegni di Gianni Maierna, oltre a ripercorrere e ricostruire le tappe principali della sua vita, attraverso la riproduzione di una selezione di alcune vignette originali, offre uno spaccato sulla storia - italiana e non solo - nel secondo dopoguerra. 

Gianni Maierna (Intra, 29 giugno 1925 – Verbania, 8 ottobre 2017) è stato partigiano nei Gruppi di Azione Patriottica di Intra. Dopo la guerra, a Verbania, ricoprì la carica di consigliere comunale e provinciale, fu Presidente dell'ANPI e grande sostenitore della costruzione della Casa della Resistenza di Fondotoce, nonché instancabile animatore delle sue attività.

Documentazione tecnica:
Pannelli:
Schegge di memoria_pannello 12

Costanza Arbeja

La mostra documentaria sulla figura di Costanza Arbeja “Nini”, infermiera e partigiana in Valsesia, presenta cronologicamente la vita e una selezione di fotografie tratte dal libro “Costanza Arbeja. La partigiana NINI” a cura di Piero Beldì.

 

Documentazione tecnica:
Pannelli:
Costanza Arbeja_pannello 1