Associazione Casa della Resistenza

Parco della Memoria e della Pace

 
Per: Storici
Gli autori indagano una pagina significativa della Resistenza milanese (e non solo) relativa al rapporto tra il sistema ospedaliero e la lotta di liberazione.
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Di Angelo Filippetti, ultimo sindaco liberamente eletto in una Milano ormai preda della violenza squadrista, si occupa il libro di Jacopo Perazzoli. Dell’autore ricordiamo il lavoro su Aldo Aniasi, a cui è intitolata la nostra biblioteca: "Aldo Aniasi, la tela del riformista", Biblion, 2020. Ricercatore dell’Università di Bergamo, studioso di storia della socialdemocrazia, dell’internazionalismo socialista e democratico, dell’antifascismo, Perazzoli si è giovato nel suo lavoro del copioso archivio privato del sindaco milanese conservato presso l’Istituto Parri.
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«Dante Strona poeta della Resistenza, del paesaggio, della memoria»: con queste parole si sono aperte a Fontaneto d’Agogna lo scorso settembre le iniziative per ricordare, nel centenario della nascita, la figura e l’opera di Dante Strona. Per l’occasione è stato edito l’agile volume "Per conoscere Dante Strona", che propone una attenta selezione curata da Daniela Strona di 31 tra le poesie più note e intense.
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Il libro conferma che rimane ancora molto da scoprire nella storia della Resistenza. E quanto più si progredisce nella ricerca, tanto più s’intuisce l’enorme portata e la nobiltà della lotta di Liberazione.
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Il Sempione continua a essere fresca sorgente di storie e di narrazioni. L’ampia bibliografia, che va da "Il Sempione strizza l’occhio al Frejus" (1947) di Elio Vittorini al "Sempione ’452 (2006) di Guido Petter, si arricchisce di un nuovo contributo con il libro di Greta Bienati e Giuliano Tosi, "Il Sempione salvato". L’edizione, per i tipi di Pietro Macchione, è impreziosita dalla copertina che riproduce un olio del pittore ossolano Rino Stringara (1928-1993) dedicato all’eroica impresa partigiana della notte tra il 21 e il 22 aprile 1945.
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Nel 2004, il governo italiano fece apporre una targa “apolitica” sul sepolcro di Piero Gobetti priva di qualsiasi riferimento alle cause della sua morte e al valore morale della sua opposizione antifascista. La cancellazione della memoria si avvale anche di gesti furtivi e miserabili, indegni di un paese schietto e civile. Per questo motivo, acquista ancora più rilievo l’ultimo libro di Bruno Quaranta, Le nevi di Gobetti.
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Il 30 aprile 1945, Nini sfila per le vie di Novara liberata con le formazioni partigiane e, il 9 maggio 1945, quando il Monte Rosa scende a Milano, precede con la bandiera, la gloriosa strisciante Musati nella parata dei Volontari della libertà. L’istantanea che la ritrae ha attraversato il tempo diventando uno dei simboli del ruolo fondamentale svolto dalle donne nella Resistenza.
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L’immediato dopoguerra ha portato con sé, insieme al desiderio di pace e di normalità, una grande voglia di raccontare, una democrazia della parola che si è accartocciata di fronte al brusco mutamento del clima politico e al cadere delle prime speranze.
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Il massacro di Domenikon inaugurò una delle pagine più buie e ignobili dell’invasione fascista della Grecia.
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Nei giorni del 25 aprile, in cui si ricorda la Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista, vi suggeriamo il contributo critico ai testi "Storia della Resistenza" di Marcello Flores e Mimmo Franzinelli (Laterza 2019) e "Storia della Repubblica Sociale Italiana 1943-1945" di Mimmo Franzinelli (Laterza 2020) di Gianmaria Ottolini.