“Ortelius, storie di lago e dintorni” di Giorgio Rava (Edizioni FareNOTTE) si offre al lettore con 17 racconti ambientati tra il lago d'Orta e le montagne circostanti, con molti personaggi curiosi e carichi di umanità, in un personalissimo “mondo piccolo” tutto da scoprire.
Rava, pittore e cuoco creativo oltre che poeta e narratore, come ricorda lo storico Cesare Bermani nella sua prefazione, utilizza questi racconti per comunicare “una gran voglia di godere la vita e il senso dell’humour che aiuta a farlo”. Dal concepimento della piccola Guglielmina al Grand Hotel del Mottarone (prima che il fuoco divorasse uno dei simboli della Belle Époque nella terra “tra i due laghi”) alla “luna di settembre”, dalle boccaccesche avventure dei coscritti del 1937 ne “La classe di ferro” ai ferrovieri omegnesi che sembrano usciti dalle descrizioni di Piero Chiara e così via, pagina dopo pagina. “Ortelius” è un percorso attraverso la vita vera, profondamente popolare, con uno sguardo delicato, a volte divertito, sempre sensibile e incline a lasciar correre la fantasia. Rispetto alla prima edizione ci sono tre racconti in più: un omaggio alle ballerine nostrane, affascinate dal nuovo ritmo giunto a lambire le rive lacustri, un altro ai minatori dell'oro di Pestarena - località di Macugnaga, ai piedi della parete est del monte Rosa - ispirato da una lapide posta su una parete della Chiesa di Pieve Vergonte, e infine un racconto prodotto dall’immaginazione sui nomi inusitati comparsi sulle “carte da morto” in Valle Strona. Un libro agile e godibile, da leggere a piccoli sorsi, come un bicchiere di buon Nebbiolo.
Consigliato da Marco Travaglini