Associazione Casa della Resistenza

Parco della Memoria e della Pace

 
Per: Tutti
“Si uccidevano nella bellezza assoluta della montagna, nella vertigine delle Dolomiti, sui deserti degli altipiani e nel gelo dei ghiacciai. Combattevano per pezzi di roccia così impervi che talvolta le valanghe si portavano via i vincitori. Era la guerra più assurda, nei posti più incantati”. Leggendo le storie di vita e di guerra raccolte da Enrico Camanni in "Il fuoco e il gelo. La Grande Guerra sulle montagne" (Laterza 2014) - crude e vere perché narrate dai protagonisti in prima persona attraverso le lettere e i diari – si scopre un mondo d’insospettata complessità e ricchezza. E di speciale umanità.
Per: Tutti
“Ma voi che ne sapete dell’amore? [...] della passione che il mondo consuma?” Con questo incipit il lettore è invitato al racconto di un amore struggente e tumultuoso, nato nella terra di Bosnia, “la terra dei lunghi amori e dei lunghi rancori”; una storia, questa, di amore e di morte e che, affidata alla potenza della narrazione orale, ha attraversato le città e le nazioni sino a giungere a Paolo Rumiz, che decide di metterla per iscritto e sceglie la forma dell’endecasillabo.
Per: Tutti
Nel libro di Aldo Cazzullo, “La guerra dei nostri nonni”, i protagonisti non sono imperatori, generali, sovrani: sono i “poveri cristi” mandati al fronte, i fanti contadini, gli alpini montanari. Appunto, i nostri nonni.
Per: Tutti
L’inverno è la stagione più giusta per leggere i racconti di Mario Rigoni Stern che di se diceva «sono nato alle soglie dell’inverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita»
Per: Tutti
Tra i personaggi che soggiornarono sul lago Maggiore figura anche Ernest Hemingway, Nobel per la letteratura nel 1954, indimenticato autore de “Il vecchio e il mare”. Hemingway, che venne più volte in Italia, proprio sul “Maggiore” ambientò la parte finale del romanzo "Addio alle armi", in cui racconta l'esperienza della prima guerra mondiale e l'amore per l'infermiera Agnes Hanna von Kurowsky.
Per: Tutti
“È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttate via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio”. Questa frase riporta all'opera più famosa di Antoine de Saint-Exupéry, "Il Piccolo Principe", il suo romanzo capolavoro pubblicato il 6 aprile 1943 da Reynal e Hitchcock in inglese, e qualche giorno dopo in francese.
Per: Storici
Un bel libro di Mimmo Franzinelli, storico, studioso del fascismo e dell’Italia repubblicana (Rizzoli, 2015).
Per: Tutti
«Credo che la celebrazione del centenario della Prima Guerra Mondiale non abbia alcun senso se non chiediamo scusa per il tradimento di cui siamo stati colpevoli nei confronti dei giovani e dei milioni di morti in quel conflitto». Ermanno Olmi, classe 1931, usa parole dure parlando del suo "Torneranno i prati". Un film che non è sulla guerra, ma sul dolore della guerra.
Per: Tutti
Ci sono libri belli e importanti nei quali ci s'imbatte quasi per caso. E, quando capita di averli tra le mani, è una gioia poterne scorrere le pagine e leggerli. “Destini” di Cor­rado Sta­jano è uno di questi.
Per: Tutti
“Partizani: la resistenza italiana in Montenegro” è un bel film di Erik Gobetti, giovane e brillante storico torinese, autore di libri importanti come “Alleati del nemico. L'occupazione italiana in Jugoslavia 1941-1943” (Laterza 2013) e “Nema problema! Jugoslavie,10 anni di viaggi” (Miraggi 2011). Il film è stato prodotto dall’Istoreto di Torino, grazie a un contributo del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese.