Associazione Casa della Resistenza

Parco della Memoria e della Pace

 
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Il bilancio del fascismo rimane purtroppo un conto aperto che Francesco Filippi si propone di indagare e approfondire.
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Napoli, inverno 1946. La guerra è finita, ma non la fame e la miseria. Nei vicoli dei quartieri spagnoli di Napoli i bambini si nutrono di tozzi di pane o di quello che trovano o rubano al mercato, camminano a piedi scalzi, perchè le famiglie non hanno i soldi per comprare le scarpe e i piccoli imparano molto presto l’arte di arrangiarsi.
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Il giorno 6 dicembre 2019 alla Casa della Resistenza è stato presentato il lavoro svolto dall’Istituto comprensivo di Petrella Salto, “Come un fiore reciso. Cleonice Tomassetti, partigiana nell’animo”...
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Un diario scritto su di un quadernetto durante la stessa prigionia, perlopiù a matita con una calligrafia minuta per sfruttare al massimo la poca carta a disposizione...
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“… cominciò a immaginarsi soldata nell’armata della libertà, mentre a fianco di Fransuà… ”
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“Non si può vivere di rabbia, figlio mio, io prego perché la nostra gente e gli ebrei possano un giorno lavorare uniti per costruire il nostro paese, anziché distruggerlo.”
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“…chi ha Auschwitz come inquilino devastatore dentro di sé, scrivendo e parlandone non lo partorirà mai, anzi lo alimenta. Ma come scacciare, liberare il proprio corpo da quel macigno?” Edith Bruck
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Una proposta di lettura in occasione dell’8 marzo 2017: Gianluca Grossi, Infiniti passi, Bellinzona, Salvioni edizioni, 2016.
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La storia di un’esistenza, di una scelta radicale, della difesa di un ideale di libertà e democrazia.
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“E noi, che ne sarà di noi? Un diploma tutsi non è come un diploma hutu. Non è un vero diploma. Il diploma è la tua carta d’identità. Se c’è scritto tutsi, non troverai mai lavoro, neanche presso i bianchi. È la quota”