Napoli, inverno 1946.
La guerra è finita, ma non la fame e la miseria. Nei vicoli dei quartieri spagnoli di Napoli i bambini si nutrono di tozzi di pane o di quello che trovano o rubano al mercato, camminano a piedi scalzi, perchè le famiglie non hanno i soldi per comprare le scarpe e i piccoli imparano molto presto l’arte di arrangiarsi.